EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Nel suo testamento spirituale e umano, Papa Francesco lascia ai fedeli un ultimo saluto intriso di gratitudine, speranza e fede. Le sue parole non sono solo un commiato personale, ma un messaggio universale rivolto a chi ha creduto nel suo pontificato e continuerà a portarlo nel cuore con la preghiera.
Un pensiero di riconoscenza per chi ha amato
"Il Signore dia la meritata ricompensa a coloro che mi hanno voluto bene e continueranno a pregare per me": con queste parole Papa Francesco esprime una profonda riconoscenza verso coloro che gli sono stati accanto spiritualmente. Il suo ringraziamento non è solo formale, ma carico di affetto e di quella gratitudine che ha sempre caratterizzato il suo magistero, fatto di vicinanza e ascolto.
La sofferenza come offerta per la pace e la fratellanza
Non manca nel testamento un riferimento alla sofferenza, vissuta in silenzio e accettata come parte integrante del cammino di fede. "La sofferenza che si è fatta presente nell’ultima parte della mia vita l’ho offerta al Signore per la pace nel mondo e la fratellanza tra i popoli" è una frase che racchiude la cifra umana e spirituale del Pontefice: trasformare il dolore in preghiera, in speranza, in dono per un’umanità più unita e solidale.
Una sepoltura semplice, segno di coerenza evangelica
Papa Francesco ha chiesto che le sue spoglie riposino nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, un luogo a lui particolarmente caro. Non un sepolcro sontuoso, ma una tomba nella terra, tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza, con un’unica iscrizione: Franciscus. Un gesto che parla di umiltà e che si allinea perfettamente allo stile sobrio che ha contraddistinto tutta la sua vita e il suo pontificato.
Il valore simbolico della Basilica di Santa Maria Maggiore
Non è un caso che il Papa abbia scelto questa Basilica. Fin dall’inizio del suo pontificato, Papa Francesco ha mostrato una particolare devozione alla Vergine Maria, recandosi più volte in preghiera davanti all’icona della Salus Populi Romani. Quel luogo diventa ora il custode del suo riposo terreno, ma anche il simbolo del suo amore per il popolo di Dio e per la città di Roma.
Un messaggio che resta, anche oltre la morte
Il testamento di Papa Francesco non è solo un atto finale, ma un’eredità di fede, un invito a continuare a camminare nel solco della fraternità, dell’umiltà e della preghiera. La sua firma, “Franciscus”, incisa nella semplicità di una tomba, continuerà a parlare a chi vorrà ascoltare la voce di un pastore che ha cercato di servire, non di essere servito.
22 Aprile 2025 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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