EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Il Lazio ha finora subito meno di altre regioni italiane il calo demografico, grazie ai flussi migratori interni ed esteri. Tuttavia, le prospettive per il futuro rimangono complesse: secondo le stime, entro il 2043 la regione perderà 185mila abitanti rispetto al 2023, pari a un calo del 3,2%. Questo dato, sebbene inferiore alla media nazionale (-4,3%) e al crollo previsto per il Sud (-11,9%), evidenzia comunque una tendenza preoccupante. Ancora più rilevante è la riduzione della popolazione attiva, che potrebbe scendere di 370mila unità, con un’attenuazione possibile solo nel caso di un forte incremento dell’occupazione femminile. Questi dati sono stati discussi nel workshop Cambiamento demografico e mercato del lavoro nel Lazio, organizzato dalla sede romana di Banca d’Italia.
Il calo demografico e il Pil, previsioni e possibili scenari
Il professore Giorgio Alleva, già presidente Istat e docente presso La Sapienza, ha illustrato alcune simulazioni sull’impatto del calo demografico sul Pil regionale. Se l’attuale tasso di occupazione e la produttività dovessero rimanere invariati, il Pil del Lazio subirebbe una contrazione del 16% entro il 2043, con una riduzione del Pil pro capite del 13,2%. Tuttavia, se il tasso di occupazione crescesse mentre la produttività restasse stabile, si potrebbe registrare un aumento del 5% del Pil (+8,5% del Pil pro capite). Nello scenario più favorevole, in cui crescessero sia l’occupazione che la produttività, il Pil del Lazio potrebbe aumentare del 14,2%, con un incremento del Pil pro capite del 18%.
Il ruolo chiave della popolazione straniera
L’incontro ha visto la partecipazione di Antonella Magliocco, direttrice della sede di Roma di Banca d’Italia, insieme agli esperti Marco Gallo e Daniele Ruggeri della Divisione Analisi e Ricerca Economica Territoriale, oltre ai professori Giorgio Alleva e Maria De Paola dell’Università della Calabria. L’analisi demografica del Lazio tra il 2014 e il 2024 ha evidenziato un calo della popolazione molto contenuto (-1%), pari a 54mila unità. A livello nazionale, la riduzione è stata più marcata (-2,2%, ovvero -1,4 milioni di persone). Il Lazio ha beneficiato di un’importante spinta migratoria, sia dall’estero che dalle altre regioni italiane. Tra il 2007 e il 2023, l’occupazione nella regione è cresciuta dell’11%, rispetto al +2,9% della media nazionale. Il contributo della popolazione straniera è stato determinante, incidendo per 7,8 punti percentuali sulla crescita dell’occupazione, rispetto ai circa 6 punti della media italiana.
Crescita economica e prospettive a breve termine
Nonostante le sfide demografiche, il Lazio ha registrato una crescita del Pil alla fine del 2024, seppur modesta. Antonella Magliocco ha descritto l’incremento come "sottile", con previsioni che seguono da vicino il trend nazionale (+0,5% nel 2024). Per il futuro, si ipotizza un incremento intorno all’1%, in linea con le prospettive economiche generali del Paese. Un dato significativo è quello relativo al primo semestre del 2024: secondo Bankitalia, l’indicatore Iter mostra per il Lazio una crescita dello 0,4%, in perfetta sintonia con la media nazionale.
14 Febbraio 2025 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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