EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
L’annunciata semplificazione urbanistica voluta dalla Regione Lazio ha sollevato un acceso dibattito sulla sorte delle sale cinematografiche dismesse della capitale. Dopo l’appello di Carlo Verdone e la mobilitazione di attori e registi, il Presidente della Regione, Francesco Rocca, ha mostrato un’apertura a rivedere alcuni punti della proposta di legge. Il confronto con i rappresentanti dell’industria cinematografica ha rappresentato un passaggio decisivo per evitare che la normativa favorisca unicamente la speculazione edilizia a scapito della cultura.
Il destino delle sale cinematografiche abbandonate
La nuova normativa regionale, in fase di approvazione, prevede la possibilità di trasformare le sale cinematografiche inattive da oltre 15 anni, ampliando la percentuale di superficie destinabile ad attività commerciali. L’emendamento, presentato dalla Consigliera Laura Corrotti (FdI), ha suscitato critiche da parte di esponenti politici e del settore culturale, che temono una progressiva erosione dello spazio dedicato alla cultura. Secondo i detrattori della proposta, tale misura potrebbe favorire un processo di desertificazione culturale nei quartieri di Roma, accelerando la scomparsa dei cinema di prossimità.
L’incontro tra Regione e rappresentanti del settore
Dopo giorni di polemiche, il Presidente Rocca ha deciso di aprire un tavolo di confronto con produttori cinematografici, esercenti e associazioni di categoria. All’incontro hanno partecipato rappresentanti di Anica, Anec e produttori del calibro di Pietro Valsecchi e Federica Lucisano, che hanno espresso forti preoccupazioni per il futuro delle sale. Al termine del confronto, Rocca ha dichiarato la volontà della Regione Lazio di lavorare a una proposta di legge condivisa, assicurando che l’obiettivo non è mai stato quello di penalizzare il settore cinematografico.
Speculazione edilizia e interessi economici
Uno degli aspetti più controversi riguarda il rischio che la nuova normativa apra le porte a operazioni speculative da parte di fondi immobiliari. Un recente caso ha visto un fondo straniero acquistare all’asta otto cinema a Roma, tra cui lo storico Adriano nel quartiere Prati. Il timore espresso da molti è che, una volta svincolate da obblighi culturali, queste strutture possano essere riconvertite in esercizi commerciali con l’unico scopo di massimizzare i profitti. Rocca ha assicurato che la Regione monitorerà attentamente le trasformazioni per evitare distorsioni del mercato.
Proposta di un piano regolatore per le sale cinematografiche
Tra le possibili soluzioni discusse vi è l’idea di una mappatura dei cinema chiusi e la creazione di un piano regolatore specifico per il settore. Rocca ha manifestato scetticismo sull’efficacia di tale strumento, ritenendo che il mercato giochi un ruolo determinante nella gestione degli spazi. Tuttavia, si è aperto alla possibilità di incentivare la riqualificazione delle sale, prevedendo agevolazioni per la creazione di spazi culturali multifunzionali, come librerie e caffetterie culturali, anziché semplici esercizi commerciali.
La reazione del settore e delle forze politiche
Il confronto tra la Regione e i rappresentanti del cinema è stato accolto con favore dagli addetti ai lavori, che hanno apprezzato la disponibilità delle istituzioni ad ascoltare le loro istanze. Federica Lucisano, Mario Lorini e Gaetano Blandini, tra gli altri, hanno sottolineato l’importanza di preservare le sale cinematografiche esistenti e di recuperare quelle dismesse, soprattutto nelle periferie. L’opposizione, pur riconoscendo il passo avanti della Giunta Regionale, ha ribadito la necessità di affrontare il tema in Commissione Cultura e non solo sotto l’aspetto urbanistico. La Consigliera Pd Eleonora Mattia ha evidenziato il rischio di svendita degli spazi culturali, chiedendo che il confronto con il settore non si esaurisca in un solo incontro.
Prospettive future per il cinema a Roma
Il dibattito sulla destinazione delle sale cinematografiche chiuse è ancora aperto e il futuro dipenderà dall’effettiva volontà della Regione Lazio di trovare un equilibrio tra sviluppo economico e tutela della cultura. Il prossimo appuntamento è fissato per fine febbraio, quando una nuova delegazione di autori e produttori presenterà ulteriori proposte per garantire una valorizzazione sostenibile del patrimonio cinematografico della capitale.
08 Febbraio 2025 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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