EDITORIALE DELLA FONDAZIONE

Un emozionante viaggio nella grande musica lirica con il concerto del 6 gennaio 2025

La Fondazione Premio Antonio Biondi ha incantato il pubblico con un programma straordinario e la partecipazione di artisti di fama.

Un emozionante viaggio nella grande musica lirica con il concerto del 6 gennaio 2025

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Un evento indimenticabile che ha celebrato la bellezza della musica classica con brani di Puccini, Verdi e Mascagni.

Nella suggestiva cornice della Chiesa Collegiata Santa Maria Assunta di Morolo, il 6 gennaio 2025 si è tenuto un concerto straordinario che ha regalato emozioni intense al pubblico presente, un evento firmato dalla Fondazione Premio Antonio Biondi che ha visto una partecipazione straordinaria.

L’atmosfera, resa ancora più magica dalle luci soffuse e dagli affreschi secolari della chiesa, si è subito caricata di pathos con l’apertura del concerto sulle note di Adeste Fideles di J.F. Wade, un inno che ha avvolto il pubblico in un calore solenne e profondo. A seguire, la celebre Tu scendi dalle stelle di S. Alfonso Maria de Liguori ha amplificato il senso di spiritualità e raccoglimento, preparando l’animo degli spettatori per la dolcezza senza tempo di Stille Nacht di Franz Gruber.

La prima parte ha proseguito con un crescendo di emozioni liriche. L’Intermezzo dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni ha dipinto un quadro di pura poesia sonora, mentre le celebri arie pucciniane e donizettiane come Quando men vo’ da La Bohème e Una furtiva lagrima da L’elisir d’amore hanno toccato le corde più profonde dell’animo.

Culmine emotivo della prima parte è stata l’esecuzione di Casta Diva di Vincenzo Bellini, interpretata con straordinaria grazia dal soprano Orietta Manente, la cui voce cristallina ha risuonato con potenza e delicatezza, incantando la platea. Le celebri arie di Che gelida manina e O soave fanciulla, ancora di Puccini, hanno chiuso questa prima parte lasciando un pubblico visibilmente commosso.

La seconda parte del concerto ha visto un trionfo di celebrazioni liriche, con l’energia e il fasto dell’Aida di Verdi e la sua Marcia Trionfale che ha dato il via a un’escalation di capolavori operistici. La leggerezza e l’ironia di La donna è mobile da Rigoletto ha strappato sorrisi, mentre Vissi d’arte da Tosca ha riportato l’atmosfera a toni più drammatici e profondi.

Le voci del tenore Mauro De Santis e del soprano Orietta Manente hanno duettato magistralmente in Parigi o cara da La Traviata, unendo passione e delicatezza in un’esecuzione da brividi. L’apice del concerto è stato toccato con l’iconico Nessun dorma di Puccini, eseguito con maestosità e potenza, seguito dalla festosa Libiamo ne’ lieti calici, che ha chiuso l’evento in un’esplosione di gioia collettiva.

Gli artisti, talento e maestria

Dietro il trionfo musicale, tre artisti di straordinario talento hanno saputo regalare momenti indimenticabili. Il soprano Orietta Manente, con la sua esperienza e versatilità, ha dimostrato ancora una volta di essere un’interprete straordinaria, capace di emozionare e coinvolgere. Il tenore Mauro De Santis ha colpito per la potenza espressiva e il calore della sua voce, che ha saputo spaziare con naturalezza dai brani più intimi a quelli più maestosi. Al pianoforte, il Maestro Luigi Mastracci ha accompagnato con maestria e sensibilità, tessendo un perfetto dialogo musicale con le voci.

Una serata di emozioni condivise

Il concerto del 6 gennaio non è stato solo un evento musicale, ma un vero e proprio viaggio attraverso l’arte e l’emozione, dove ogni nota ha raccontato una storia e ogni voce ha saputo toccare il cuore di chi ascoltava. La partecipazione del pubblico, attento e commosso, ha reso l’evento ancora più speciale, dimostrando come la grande musica possa unire e ispirare.

Un ringraziamento speciale va alla Fondazione Premio Antonio Biondi, che con impegno e dedizione continua a promuovere la cultura musicale, portando sul territorio eventi di altissimo livello. Questo concerto rimarrà nel cuore di Morolo come un momento di straordinaria bellezza, un esempio di come l’arte possa davvero elevare lo spirito e unire le comunità.


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08 Gennaio 2025 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi

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