EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Mentre il 2024 volge al termine, è impossibile non voltarsi indietro per riflettere su un anno che ha messo alla prova la nostra umanità, le nostre istituzioni e i nostri sogni di pace e stabilità. Un anno segnato da conflitti devastanti, cambiamenti globali e sfide che sembrano averci lasciato con più domande che risposte.
Un anno di conflitti
La guerra in Ucraina, iniziata ormai da quasi due anni, continua a mietere vittime, sfaldare comunità e mettere in discussione i fragili equilibri geopolitici europei. In medio oriente, il conflitto israelo-palestinese ha visto nuovi picchi di violenza, strappando via ogni illusione di un dialogo a breve termine. E poi ci sono guerre dimenticate dai riflettori, come la rivoluzione in Sudan e la guerra civile siriana, che ricordano al mondo quanto sia lontana una vera pace globale.
L’Europa e la sua crisi di identità
Nel cuore di questo caos, l’Europa ha affrontato forse la sua più grande crisi di identità. Tra un’inflazione galoppante, un flusso incessante di rifugiati e le crescenti tensioni interne tra gli Stati membri, l’Unione Europea si trova a un bivio storico. È evidente che il modello su cui si è costruita la coesione europea ha bisogno di essere rivisto, adattato ai cambiamenti e, soprattutto, rafforzato per garantire che i valori di solidarietà e integrazione non siano solo parole vuote.
Elezioni USA e il peso globale
Dall’altra parte dell’oceano, le elezioni presidenziali negli Stati Uniti hanno tenuto il mondo con il fiato sospeso. A prescindere dal risultato, il 2024 ha dimostrato quanto l’America resti un attore centrale nella scacchiera geopolitica, nel bene e nel male. Il modo in cui la prossima amministrazione affronterà le crisi globali, i rapporti con la Cina e le sfide climatiche avrà un impatto diretto su tutti noi.
Guardare al 2025: un augurio di speranza
Nonostante tutto, vogliamo credere che il 2025 possa essere un anno diverso, un anno migliore. Abbiamo bisogno di dialogo, di empatia e di azioni concrete che vadano oltre gli interessi personali e le logiche di potere.
L’augurio, per noi e per voi, è che il prossimo anno porti una rinnovata consapevolezza del valore della pace e della collaborazione. Che i leader del mondo trovino la forza di fare scelte difficili, ma giuste, e che ciascuno di noi possa fare la propria parte per costruire un futuro più inclusivo, rispettoso e sereno.
Con questa speranza, vi auguriamo un felice 2025, ricco di solidarietà e nuove opportunità. Che sia un anno di rinascita per tutti noi.
30 Dicembre 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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