EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Il carcinoma alla mammella è la neoplasia più frequente tra le donne, rappresentando circa il 30% di tutti i tumori diagnosticati in Italia. Secondo il report I numeri del cancro in Italia 2023, realizzato dall’AIOM e dall’AIRTUM, sono stati diagnosticati oltre 55.000 nuovi casi di tumore al seno nel 2023. Tuttavia, grazie ai progressi della medicina e all’efficacia dei programmi di screening, la mortalità per questa patologia è in calo del 2,2% ogni anno, un segnale positivo che dimostra come la prevenzione possa fare la differenza.
Riconoscere i sintomi del tumore al seno
La prima forma di prevenzione è la conoscenza dei sintomi. Tra i segnali che possono indicare la presenza di un carcinoma mammario ci sono cambiamenti nella forma o dimensione delle mammelle, secrezioni anomale dai capezzoli, rigonfiamenti ascellari, fossette sulla pelle del seno, e alterazioni della cute come il tipico aspetto a "buccia d’arancia". La consapevolezza di questi sintomi e la tempestività nel rivolgersi a uno specialista possono aumentare le possibilità di diagnosi precoce e trattamento efficace.
Prevenzione e screening, quando iniziare e quali esami fare
La prevenzione inizia già dai 20 anni, con l’autopalpazione da effettuare una volta al mese. Dai 25 anni è raccomandata una prima ecografia annuale per chi ha una storia familiare di tumore al seno, mentre a partire dai 40 anni, l’esame mammografico diventa essenziale. Tra i 50 e i 69 anni, il Sistema Sanitario Nazionale offre una mammografia gratuita ogni due anni, un’opportunità che molte donne trascurano per impegni quotidiani o scarsa consapevolezza. Recentemente, alcune regioni italiane hanno esteso lo screening anche alle donne tra i 45-49 anni e dai 70 ai 74 anni.
Fattori di rischio: età, genetica e ormoni
L’età è uno dei principali fattori di rischio per il tumore al seno, specialmente durante la menopausa, quando i cambiamenti ormonali aumentano la probabilità di sviluppare la malattia. La familiarità e le mutazioni genetiche BRCA1 e BRCA2 possono abbassare l’età di insorgenza a 25-30 anni, rendendo i controlli ancora più cruciali. Anche la terapia ormonale sostitutiva, se prolungata oltre i cinque anni, aumenta leggermente il rischio, motivo per cui è essenziale discuterne i benefici e i rischi con un medico.
Stile di vita e prevenzione del tumore
Uno stile di vita sano gioca un ruolo importante nella prevenzione. Mantenere un peso forma, seguire una dieta bilanciata ricca di verdure, limitare il consumo di grassi animali, evitare fumo e alcol, e praticare attività fisica regolare sono tutte abitudini che aiutano a ridurre il rischio di sviluppare tumori, incluso quello alla mammella.
L’importanza di aderire allo screening
Nonostante le opportunità di screening gratuito, molte donne non aderiscono ai programmi per vari motivi, inclusa la mancanza di tempo e la disattenzione. Gli esperti sottolineano l’importanza di comprendere che uno screening regolare è un gesto che può letteralmente salvare la vita, aumentando le probabilità di individuare il tumore in fase precoce e, quindi, più facilmente trattabile.
28 Ottobre 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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