EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
La recente approvazione del disegno di legge delega da parte della 7a Commissione del Senato segna una svolta storica per i corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Medicina Veterinaria. Il provvedimento abolisce il numero chiuso al primo semestre, eliminando così i tradizionali test di ingresso, e garantisce una nuova modalità di selezione basata sui crediti formativi e sulle competenze acquisite dagli studenti nel corso del primo semestre.
Un nuovo modello di accesso basato sul merito
Questa riforma mira a rendere più equo l’accesso ai corsi di laurea in medicina, spostando il fulcro della selezione dal test d’ingresso ai risultati ottenuti dagli studenti durante il semestre iniziale. Al termine dei primi esami caratterizzanti, i meritevoli potranno proseguire il percorso di studi, mentre coloro che non soddisfano i requisiti avranno l’opportunità di utilizzare i crediti acquisiti per accedere ad altri corsi. Questo approccio non solo valorizza il merito, ma riduce anche l’incertezza legata ai test a risposta multipla, spesso criticati per il loro elemento di casualità.
L’importanza di orientamento e formazione
Un elemento centrale della riforma è l’introduzione di percorsi di orientamento già durante gli ultimi anni della scuola secondaria. Questa iniziativa mira a preparare gli studenti alle sfide del corso di laurea, consentendo loro di affrontare con maggiore consapevolezza il percorso di studi medico. Inoltre, la possibilità di integrare i crediti formativi in altri percorsi in caso di non ammissione al secondo semestre rappresenta una garanzia per gli studenti di non perdere gli sforzi investiti.
Obiettivi e implicazioni future
L’obiettivo a lungo termine di questa riforma è rispondere alla crescente necessità di medici e professionisti sanitari, con una previsione di 30mila nuovi medici nei prossimi sette anni. La riorganizzazione dell’accesso ai corsi mira a formare professionisti di qualità, garantendo al contempo la sostenibilità del sistema sanitario nazionale e degli Atenei.
Le parole dei protagonisti
Sia il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, che il vicepremier Matteo Salvini hanno sottolineato l’importanza di questo cambiamento. Bernini ha evidenziato come la riforma non solo risponda alle giuste aspirazioni degli studenti, ma contribuisca anche a garantire una preparazione di qualità. Salvini, invece, ha posto l’accento sulla "promessa mantenuta" per dare ai giovani la possibilità di iniziare il percorso di studi senza la pressione dei test d’ingresso.
Il superamento del numero chiuso segna un cambiamento radicale per l’accesso alle professioni medico-sanitarie in Italia. Con un nuovo focus sul merito e sulla formazione, questa riforma punta a creare un sistema più inclusivo, in grado di preparare una nuova generazione di professionisti per affrontare le sfide del futuro.
17 Ottobre 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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