Una tradizione millenaria, il trasporto della macchina di Santa Rosa a Viterbo

Un cammino di fede e dedizione

Il percorso tradizionale e le soste significative

Ogni anno, la sera del 3 settembre, Viterbo si trasforma in un palcoscenico di fede, forza e spettacolo unico al mondo. La protagonista indiscussa è la Macchina di Santa Rosa, una torre alta circa trenta metri, del peso di cinquanta quintali, illuminata dalla luce di innumerevoli fiammelle. Questa imponente struttura viene trasportata sulle spalle di oltre cento coraggiosi uomini, conosciuti come i "Facchini di Santa Rosa", lungo un percorso di oltre un chilometro nel cuore del centro storico della città.

Un patrimonio dell’umanità riconosciuto dall’Unesco

Dal 4 dicembre 2013, il Trasporto della Macchina di Santa Rosa è stato riconosciuto come Patrimonio Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO, un onore condiviso con altre grandi macchine a spalla italiane come i Gigli di Nola, la Varia di Palmi e i Candelieri di Sassari. Questo riconoscimento sottolinea l’importanza culturale e storica di questa tradizione, che affonda le sue radici in oltre settecentocinquanta anni di storia.

Dies natalis, la nuova macchina di Santa Rosa

Quest’anno, per la prima volta, sfilerà la nuova Macchina di Santa Rosa, "Dies Natalis", progettata dall’architetto Raffaele Ascenzi. La Macchina viene rinnovata ogni cinque anni tramite un concorso indetto dall’Amministrazione Comunale, a meno di proroghe. Il trasporto inizia alle 21:00 da piazza S. Sisto (Porta Romana) e si snoda per circa 1200 metri, con varie soste in punti strategici della città, prima di concludersi a largo Facchini di Santa Rosa, dove la Macchina rimane esposta ai fedeli per alcuni giorni.

03 Settembre 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi