EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Il Governo Meloni ha recentemente approvato un decreto legge con l’obiettivo di ridurre le liste d’attesa nella sanità italiana. La misura principale di questo provvedimento è l’istituzione di un Cup unico regionale, che comprende tutte le prestazioni disponibili, sia nelle strutture pubbliche che in quelle private convenzionate. Questo modello è già stato implementato nel Lazio dal presidente della Regione, Francesco Rocca, a inizio anno.
Un’unica piattaforma per le prenotazioni
Il governatore Rocca ha sottolineato l’importanza del Cup unico regionale, spiegando che "se si vogliono analizzare i bisogni, dobbiamo avere un unico punto di ingresso delle richieste". In passato, i cittadini del Lazio dovevano contattare il Recup per prenotare visite e trovavano solo le disponibilità delle strutture pubbliche. In caso di mancanza di posti, iniziava per loro un lungo processo di ricerca di soluzioni alternative.
Ora, chiamando il numero unico di prenotazione 069939, i cittadini possono accedere sia alle agende degli ospedali e degli ambulatori pubblici delle Asl, sia a quelle degli ospedali e delle cliniche private convenzionate. Dal primo gennaio, una piattaforma integrata gestisce tutte queste disponibilità, facilitando l’accesso alle cure.
Finanziamenti al Sistema Sanitario Nazionale
Rocca ha anche annunciato che il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale nel 2024 raggiungerà i 134 miliardi di euro, il livello più alto mai raggiunto. A questi si aggiungono 500 milioni destinati specificamente all’abbattimento delle liste d’attesa. "In rapporto al Pil ci attestiamo al 6,88%, conseguendo un risultato importante se lo confrontiamo con gli anni passati", ha dichiarato Rocca. Questo finanziamento rappresenta, secondo il governatore, un’inversione di tendenza significativa da parte del Governo.
Critiche e polemiche
Nonostante l’ottimismo di Rocca, non mancano le critiche. L’ex assessore alla Sanità del Lazio, Alessio D’Amato, ora candidato di Azione alle elezioni europee, ha definito il decreto "più uno spot elettorale che qualcosa di concreto". D’Amato ha sottolineato che nell’ultimo anno i cittadini hanno dovuto spendere oltre 40 miliardi di euro per visite ed esami privati, a causa delle inefficienze del sistema pubblico.
D’Amato ha inoltre sollecitato la riapertura del dibattito sul Mes sanitario, sostenendo che senza quelle risorse destinate al personale, ogni iniziativa del Governo per ridurre le liste d’attesa è destinata a fallire.
Il decreto legge approvato dal Governo Meloni rappresenta un passo significativo verso la riduzione delle liste d’attesa nella sanità italiana, grazie all’istituzione di un Cup unico regionale che integra le prestazioni delle strutture pubbliche e private. Tuttavia, il successo di questa iniziativa dipenderà dalla sua concreta implementazione e dalla capacità di rispondere alle critiche sollevate, garantendo un sistema sanitario più efficiente e accessibile per tutti i cittadini.
05 Giugno 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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