EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Il vigneto, tradizionalmente simbolo di ordine e produttività, si trasforma in un luogo di esplorazione e scoperta nel cuore del Lazio grazie al progetto Limito. Con il suo design unico, questa estensione di tre ettari non è solo un luogo dove crescono le viti, ma diventa un labirinto destinato a diventare il più grande del suo genere al mondo.
Un vigneto trasformato in opera d’arte
La Tenuta Antoniana dell’Azienda Agricola Biologica Marco Carpineti ha dato vita a un’innovazione nel panorama vitivinicolo con Limito. Situato tra Bassiano, Sezze e Sermoneta, il progetto presenta un intricato disegno che include due spirali e un vero e proprio labirinto. Questo design non solo sfida la navigazione tradizionale dei vigneti, lineare e ordinata, ma propone anche un’esperienza immersiva e simbolica per chi lo visita.
Accoglienza e inclusione, la filosofia di Limito
L’ideazione di Limito nasce da un’esigenza di ospitalità e inclusione, come spiega Paolo Carpineti: “Un filare di viti normalmente corre da un punto A a un punto B, senza spazio per deviazioni. Ho sempre sentito che questa disposizione non fosse particolarmente accogliente. Un vigneto dovrebbe essere un luogo che ogni persona può attraversare e vivere liberamente.” Il labirinto rappresenta così una metafora del percorso di vita, un invito a cercare la propria strada verso i sogni e le aspirazioni personali.
Il design e l’architettura di Limito
Lo Studio di Architettura del Paesaggio Fernando Bernardi ha interpretato la visione di Paolo Carpineti, integrando nella progettazione non solo le spirali e il labirinto, ma anche due aree di sosta, che fungono da punti di pausa e orientamento grazie alla presenza di otto cipressi. Questi elementi naturali non solo arricchiscono l’estetica del luogo ma facilitano anche l’orientamento all’interno del complesso disegno.
Cultura vitivinicola e innovazione
Limito non è solo un capolavoro architettonico e paesaggistico, ma anche un campo di sperimentazione agronomica. Le varietà di uva coltivate – Bellone, Abbuoto e Nero Buono – sono espressione del patrimonio viticolo locale e vengono valorizzate attraverso tecniche di coltivazione biologica che rispettano l’ambiente e promuovono la biodiversità.
Un modello per il futuro
Il progetto Limito rappresenta un modello innovativo di interazione tra natura, arte e comunità. Offre un nuovo modo di concepire e vivere lo spazio agricolo, trasformandolo in un luogo di incontro, riflessione e bellezza. È una testimonianza di come l’agricoltura possa andare oltre la sua funzione primaria di produzione, diventando un luogo dove cultura, arte e natura si incontrano per creare esperienze uniche e indimenticabili.
In un mondo in rapida evoluzione, progetti come Limito dimostrano il potenziale delle iniziative agricole per contribuire significativamente al tessuto culturale e sociale delle comunità, rendendo ogni visita non solo un momento di relax, ma anche di profonda ispirazione.
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27 Maggio 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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