EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Il 25 aprile non è solo una data sul calendario italiano, è il simbolo di una rinascita, il ricordo di un giorno in cui l’Italia ha ritrovato la sua voce dopo anni di silenzi imposti. Ogni anno, questo giorno si trasforma in una celebrazione collettiva dell’indomita lotta per la libertà, una lotta che ha visto uomini e donne di ogni età e provenienza unirsi per rovesciare l’oppressione del regime fascista e dell’occupazione nazista.
Il 25 aprile 1945 segna il culmine della Resistenza italiana, quel movimento partigiano che, operando dalle ombre delle montagne e nelle trame segrete delle città, ha saputo sfidare una delle pagine più oscure della storia del nostro paese. È il giorno in cui Milano e Torino vengono liberate, seguite a ruota da molte altre città nel nord Italia, mentre il sud aveva già incontrato la liberazione con lo sbarco alleato. La capitale, Roma, era stata liberata già l’anno precedente, il 4 giugno 1944, ma è il 25 aprile che viene scelto come simbolo universale della liberazione totale dal giogo fascista e nazista.
Questo giorno è intessuto di storie di coraggio inimmaginabile e di sacrificio personale. Ricordiamo le figure eroiche come Giorgio Perlasca, che fingendosi il console spagnolo, salvò migliaia di ebrei dalla deportazione. O come le staffette partigiane, giovani donne che a rischio della propria vita trasportavano messaggi e munizioni, essenziali per la sopravvivenza della Resistenza. Questi sono solo alcuni dei volti di una resistenza più ampia, composta da una moltitudine di anonimi che hanno combattuto per un futuro di pace e di libertà.
Ogni anno, il 25 aprile è un’occasione per riflettere sulle radici profonde della nostra democrazia e sull’importanza della resistenza contro ogni forma di tirannia e oppressione. È un giorno che si colora delle bandiere tricolore sventolanti nelle piazze italiane, dove si cantano le strofe di "Bella Ciao", l’inno della libertà partigiana, un canto che risuona nelle strade come un’eco di quelle voci che non si sono mai arrese.
La celebrazione del 25 aprile va oltre il ricordo storico; è un momento di consapevolezza collettiva. È un promemoria che la libertà è un bene prezioso e fragile, ottenuto e mantenuto attraverso la vigilanza e l’impegno civico. È anche un giorno di unità, dove generazioni diverse si riuniscono per onorare coloro che hanno sacrificato la loro vita per il diritto di vivere in un paese libero.
In questo giorno, mentre le cerimonie ufficiali si svolgono sotto i monumenti ai caduti e le strade si riempiono di parate e concerti, sentiamo più forte che mai il legame con quella parte della nostra storia che ci ricorda di non dare mai per scontati i diritti per cui tanti hanno combattuto.
Il 25 aprile rimane, quindi, non solo una celebrazione di un evento storico, ma un inno continuo alla resistenza in difesa della dignità umana e della libertà, principi universali che continueranno a guidarci verso il futuro.
24 Aprile 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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