EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
A distanza di 720 anni dallo storico oltraggio ai danni di papa Bonifacio VIII (al secolo Benedetto Caetani), ancora non si esauriscono le pubblicazioni che hanno per oggetto i fatti di quel drammatico 7 settembre 1303. Il lavoro del prof. Lorenzo Proscio, filologo romanzo e medievista, analizza i tragici avvenimenti occorsi nella città di Anagni, attraverso la collazione tra le varie versioni delle numerose fonti a noi giunte e sintetizzando e armonizzando le differenti interpretazioni della storiografia moderna. La figura del papa anagnino viene, così, mostrata scevra dai condizionamenti dei suoi contemporanei e restituita alla sua originaria dignità di papa medievale. Ne emerge un quadro chiaro e lineare di un pontefice convinto assertore della Teocrazia la quale, un secolo prima, aveva trovato in Innocenzo III, papa conterraneo del Caetani, il suo apice. Il lavoro condotto da Proscio continua con l’analisi delle cause che hanno portato all’aggressione a papa Caetani, a partire dai due principali terreni di scontro: il conflitto che a più riprese ha visto Bonifacio VIII in contrasto con il re di Francia Filippo il Bello per l’annosa questione delle tasse che il clero francese doveva versare a Roma ma che il re voleva trattenere, avendo necessità di reperire fondi per completare il progetto di burocratizzazione del nascente stato francese; la contrapposizione dei baroni laziali, primi fra tutti i Colonna, che si vedevano minacciati dalla spregiudicata politica territoriale del Caetani, volta a favorire la propria famiglia, in particolare il nipote Pietro II Caetani. Come mostra Proscio, la situazione col re di Francia si fa sempre più tesa, sfociando nella scomunica che il papa anagnino avrebbe proclamato ad Anagni l’8 settembre 1303, spingendo così il re e gli alleati a intervenire per tempo. Ed è proprio nella narrazione degli eventi del 7 settembre che questo libro presenta il suo apporto maggiore agli studi: l’analisi topografica della città di Anagni, ottenuta attraverso l’incrocio tra i dati ricavati dalle fonti e l’assetto urbanistico della città in quel periodo, collocando con esattezza fatti e personaggi: ecco dunque che vengono definitivamente smentiti luoghi comuni e leggende popolari, riportando la cattedrale e gli edifici della canonica e dell’antico episcopio al centro dell’episodio. È lì che Sciarra Colonna raggiunge il papa e lo oltraggia. Anche su questo aspetto Proscio è molto chiaro: in linea con la storiografia più recente, il tradizionale schiaffo che Sciarra Colonna diede al papa diventa leggenda, supportato ancora una volta dall’analisi delle fonti. Leggendo questo libro, dunque, si può inquadrare con occhi nuovi e più consapevoli un avvenimento storico di vasta portata, nel quale molti storici intravedono la fine di quel Medioevo, caratterizzato dallo scontro tra poteri universalmente riconosciuti: temporale e spirituale.
04 Ottobre 2023 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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