EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Un’edizione davvero importante, nel segno di Anagni e del teatro, ma anche in quello della promozione di un territorio che ha tante eccellenze, che devono essere supportate. E’ arrivato al traguardo del trentesimo anniversario il Festival del teatro medievale e rinascimentale di Anagni. La rassegna, nata dalla intuizione del compianto Professor Giovanni Stella è diventata negli anni uno degli appuntamenti più importanti del panorama culturale non soltanto locale ma nazionale ed internazionale. Quest’anno il direttore artistico del festival, Giacomo Zito, ha pensato ad una rassegna nel segno della “glocalità”, ovvero della possibilità di unire l’offerta culturale di respiro nazionale ed internazionale alla promozione delle eccellenze locali. Che, nel caso di Anagni e del territorio circostante, sono soprattutto eccellenze di carattere enogastronomico. Di qui il “Fuori Festival”, la rassegna che dal 24 al 27 agosto ha visto la promozione di prodotti tipici, vini, salumi, formaggi della zona nord della provincia di Frosinone. Passando al festival vero e proprio, quest’anno la rassegna è stata caratterizzata da un esordio di tutto rilievo con lo spettacolo “Inferno”; una originale rivisitazione della cantica dantesca messa in scena dal gruppo di ballerini Dance Nogravity diretti da Emiliano Pellisari. C’è stato poi lo spazio per la divulgazione di grande livello, con Roberto Mercadini ed il suo Orlando Furioso; nella location di piazza Innocenzo III, una rilettura appassionante del poema di Ludovico Ariosto. La trentesima edizione è stata, in effetti, caratterizzata dai classici. In questo senso, ad esempio, si configura il “Sogno di una notte di mezza estate” di Shakespeare, nella originale interpretazione di Jurij Ferrini. E Shakespeare è stato anche il cavallo di battaglia di un vero mito del teatro italiano, Glauco Mauri, che si è presentato il 27 agosto con “Il canto dell’usignolo”, un viaggio appassionato all’interno dei più famosi testi del bardo. Anagni è ovviamente anche la città dei papi. Si spiega in questo senso lo spettacolo “Il perdono nutre il mondo”, una rivisitazione della vicenda di Celestino V messa in scena con Angelo De Nicola e Germano D’Aurelio. Sempre di papi, ma in forma più ironica e, si è parlato in “Morto un Papa”, di Fiorenzo Fiorentini, nella ricorrenza del ventesimo anno della morte del grande autore, con lo spettacolo messo in scena dalla figlia Fiorenza. Il festival ha visto anche la presentazione di un libro importante come De Manageribus, di Mario Sarasso; una originale riflessione sui temi del Principe di Machiavelli applicati alla realtà economica e manageriale contemporanea. Altro grande nome che si è visto ad Anagni è quello di Luca Ward, la voce, tra gli altri di Russell Crowe, ha incantato Piazza Innocenzo III nello spettacolo “Ordine e giudizio dell’uomo”. Per finire, una realtà importante come quella del teatro contemporaneo come quella di Ionesco; “Il re muore” è andato in scena la sera del 2 settembre con la regia di Edoardo Siravo. Insomma, un’edizione da ricordare, nel segno delle eccellenze che solo Anagni sa offrire al mondo della cultura e non solo.
Agosto 2023 © Paolo Carnevali
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