EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
L’enciclica Rerum Novarum, sebbene promulgata nel 1891, contiene ancora oggi una serie di principi che sono considerati attuali e validi. In particolare, la Chiesa cattolica, attraverso questa enciclica, ha posto l’attenzione sul tema dei diritti dei lavoratori, in particolare il diritto al lavoro, la giusta retribuzione, la tutela della dignità e della sicurezza sul lavoro, la libertà di associazione sindacale e la tutela della famiglia.
Questi temi rimangono ancora oggi centrali nelle discussioni sulla giustizia sociale, sui diritti dei lavoratori e sulla lotta alle disuguaglianze. L’enciclica ha riconosciuto la dignità del lavoro umano e l’importanza del lavoro come strumento per la realizzazione personale e per il benessere della società nel suo insieme.
Inoltre, l’enciclica ha anche sottolineato la responsabilità dei datori di lavoro nell’assicurare un ambiente di lavoro giusto e sicuro, una giusta retribuzione e la possibilità di una sindacalizzazione libera e responsabile. Questi principi sono ancora oggi centrali nella discussione sulla tutela dei diritti dei lavoratori, soprattutto in un mondo in cui la globalizzazione e l’automazione stanno cambiando profondamente il modo in cui le persone lavorano.
Infine, l’enciclica ha posto l’attenzione sulla responsabilità della società nel suo insieme nell’assicurare la giustizia sociale, non solo nei rapporti tra datore di lavoro e lavoratore, ma anche nei rapporti tra le diverse classi sociali. Questo tema rimane ancora oggi centrale nella discussione sulle disuguaglianze sociali, sulla povertà e sulla necessità di un’equa distribuzione delle risorse e delle opportunità.
In sintesi, l’enciclica Rerum Novarum ha posto le basi per la moderna dottrina sociale della Chiesa e molti dei suoi principi sono ancora considerati validi e rilevanti ai giorni nostri, soprattutto in relazione ai temi della giustizia sociale, dei diritti dei lavoratori e della responsabilità della società nel suo insieme.
23 Giugno 2023 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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