EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Negli ultimi anni, la mancanza di un piano solido per la carriera futura ha colpito oltre la metà dei giovani tra i 15 e i 28 anni. Secondo uno studio condotto dall’Inapp (Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche), più del 50% dei giovani tra i 18 e i 24 anni e il 41,2% di quelli oltre i 25 anni naviga a vista, senza un’idea chiara di quale professione intraprendere o delle competenze da perfezionare. Questi dati indicano la necessità di un profondo cambiamento nei servizi di orientamento per aiutare i giovani a comprendere l’importanza della pianificazione del loro futuro professionale.
Il presidente dell’Inapp, Sebastiano Fadda, ha evidenziato l’importanza di una revisione completa dei servizi di orientamento, spesso sconosciuti a molti giovani. Secondo Fadda, è essenziale che i giovani sviluppino una piena consapevolezza della propria identità professionale e del ruolo che possono svolgere nella società. Attualmente, i servizi di orientamento non riescono a allineare le aspirazioni individuali con le competenze personali e le dinamiche del mercato del lavoro.
La mancanza di orientamento e la necessità di una formazione di qualità rivista sono alla base del disorientamento dei giovani rispetto al mondo del lavoro. Questo fenomeno è influenzato anche dall’ansia, dalla paura e da un senso di ambiguità e incertezza che riguarda non solo la carriera, ma anche il futuro in generale.
È importante sottolineare che i servizi di orientamento sono poco utilizzati, con il 38,1% degli intervistati che afferma di non aver mai usufruito di tali servizi. Questo può essere attribuito alla mancanza di percezione dell’importanza dell’orientamento. Tuttavia, preoccupante è anche il fatto che circa il 13% degli intervistati non è nemmeno a conoscenza dell’esistenza di tali servizi.
Un aspetto interessante emerso dalla ricerca riguarda il cambiamento di visione del lavoro da parte dei giovani. Il lavoro non è più visto solo come un mezzo per guadagnare denaro, ma come un progetto di vita che può migliorare la qualità della vita personale. Questo indica un cambiamento radicale nell’atteggiamento dei giovani nei confronti del lavoro, che non è più focalizzato esclusivamente sull’aspetto economico.
Secondo Fadda, è necessario un supporto educativo continuo che accompagni i giovani lungo tutto il loro percorso di vita. Nonostante ci siano segnali di progresso, come la riforma dell’orientamento prevista dal Pnrr e gli investimenti del Ministero dell’Università e della Ricerca, c’è ancora molto da fare.
In conclusione, è indispensabile un ripensamento generale dell’orientamento e una revisione dei percorsi formativi. È necessario fornire un sostegno educativo costante che aiuti i giovani a diventare protagonisti nel mondo del lavoro, nonostante le sfide attuali legate al mercato del lavoro poco allettante.
14 Giugno 2023 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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