EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Il XX Congresso Confederale della Cisl si è chiuso a Roma con un messaggio forte e chiaro: continuità, coesione e futuro condiviso. A sancirlo è stata la rielezione, avvenuta all’unanimità, di Daniela Fumarola alla guida della Confederazione per il prossimo quadriennio. Un consenso ampio, espresso con 194 voti su 193 votanti (dato che parla da solo), che conferma il valore della leadership esercitata da febbraio 2025, dopo il passaggio di testimone con Luigi Sbarra.
Una squadra confermata per affrontare nuove sfide
Il Consiglio Generale, riunito subito dopo il Congresso, ha anche confermato i componenti della Segreteria Confederale, con Andrea Cuccello, Ignazio Ganga, Giorgio Graziani, Mattia Pirulli e Sauro Rossi nuovamente al fianco di Fumarola. Una squadra rodata, capace di affrontare sfide cruciali come la transizione demografica, la qualità del lavoro, le politiche industriali e la tenuta sociale dei territori.
Partecipazione come pilastro della democrazia economica
Nel suo discorso, Daniela Fumarola ha ribadito con forza il concetto di partecipazione, intesa non come slogan ma come pratica concreta, diffusa e strutturata. “Dare dignità a ogni lavoratore, pensionato, a ogni famiglia” è per la leader Cisl un imperativo, che si traduce nella volontà di rendere ogni persona parte attiva delle scelte che coniugano interessi individuali e bene comune. È la visione di un nuovo modello di sviluppo, dove la contrattazione sociale diventa strumento di protagonismo, anche nei territori più fragili.
Un impegno che affonda le radici nella memoria
Nel suo intervento, Fumarola ha ricordato con commozione la strage di via D’Amelio, avvenuta 33 anni fa, in cui furono uccisi Paolo Borsellino e cinque agenti della scorta. Un ricordo che diventa impegno concreto: “Ricordare oggi quelle vite spezzate significa ribadire chi siamo e da che parte stiamo”. Ed è proprio in questo solco che la Cisl rinnova il proprio ruolo attivo nella lotta contro ogni forma di mafia e sopruso.
Legalità, coesione e futuro
Nel passaggio più denso del suo discorso, Fumarola ha rivolto un pensiero ai servitori dello Stato, ai sindacalisti, ai giornalisti, agli imprenditori e a tutti coloro che hanno pagato con la vita la loro dedizione alla comunità e alla legalità. “La loro memoria è un faro”, ha detto, ribadendo che la Cisl non resterà mai neutrale: sarà al fianco di chi combatte il caporalato, il pizzo, il racket, e ogni forma di ingiustizia.
Una Cisl che guarda avanti, con radici ben salde
Con questa rielezione, la Cisl rinnova il suo cammino nel segno della responsabilità collettiva. In tempi in cui la rappresentanza rischia di diventare formale e distante, il messaggio del Congresso è netto: la partecipazione non si delega, si costruisce. E per farlo servono coraggio, visione e una coerenza che si traduce in atti concreti. Fumarola lo ha dimostrato e la sua riconferma è, forse, il miglior augurio per una stagione sindacale capace di incidere davvero.
Luigi Canali
Luglio 2025 © Luigi Canali
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