EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Sabato 16 agosto, alle 20, si è spento a Roma all’età di 89 anni Pippo Baudo, volto simbolo della televisione italiana. Ricoverato al Campus Biomedico, ha lasciato questo mondo circondato dai suoi affetti più cari e con il conforto dei sacramenti. I funerali si terranno mercoledì a Militello in Val di Catania, nel Santuario della Madonna della Stella, luogo che custodisce la memoria della sua terra d’origine.
Un omaggio che parte dal cuore della gente
Appena la notizia si è diffusa, una folla composta ma affettuosa si è radunata davanti all’ospedale romano. Tanti i fan che hanno voluto lasciare un fiore, un ricordo, una parola di ringraziamento. “Era unico, ha inventato un modo di fare televisione che resterà eterno”, ha raccontato un’ammiratrice. Molti hanno ricordato la sua ironia e la capacità di reinventare ogni spettacolo, dal Festival di Sanremo a Domenica in.
La camera ardente al Teatro delle Vittorie
Per consentire a chiunque di porgere l’ultimo saluto, la camera ardente è stata allestita al Teatro delle Vittorie, luogo simbolo della Rai. Sarà aperta al pubblico lunedì 18 agosto dalle 10 alle 20 e martedì 19 fino alle 15. Poi la salma sarà trasferita in Sicilia, dove la sua comunità natale lo accoglierà con commozione.
Una carriera che ha scritto la storia
Nato il 7 giugno 1936 a Militello in Val di Catania, Baudo aveva iniziato la sua avventura televisiva negli anni Sessanta con Settevoci e Canzonissima. Da lì una scalata senza precedenti: Fantastico, Serata d’onore, Novecento, fino alle tredici edizioni del Festival di Sanremo che lo hanno reso il conduttore più iconico del Paese. Non solo showman, ma anche direttore artistico della Rai e presidente del Teatro Stabile di Catania, Baudo ha saputo unire cultura, intrattenimento e capacità di scoprire talenti.
Il ricordo dei colleghi e delle istituzioni
Il cordoglio ha attraversato il mondo politico e quello dello spettacolo. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni lo ha definito “un gigante che ha regalato emozioni e sorrisi a generazioni di italiani”. Da Albano Carrisi a Carlo Conti, da Mara Venier a Barbara D’Urso, tutti hanno riconosciuto in lui un maestro, un punto di riferimento e, soprattutto, un uomo generoso e coraggioso. Per la Rai, che ha modificato la programmazione dedicandogli tributi speciali, Baudo resterà “un inventore di televisione, capace di trasformare il nazionalpopolare in patrimonio culturale”.
Un’eredità che va oltre lo spettacolo
Il suo ultimo libro, Ecco a voi. Una storia italiana, raccontava con lucidità la sua lunga carriera e la passione per un mestiere vissuto con rigore e libertà. Le sue parole e i suoi gesti hanno tracciato un solco che resterà nella memoria collettiva: Baudo non è stato soltanto un conduttore, ma il costruttore di un linguaggio televisivo che ancora oggi definisce il nostro modo di guardare e vivere la tv.
18 Agosto 2025 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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