EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
I nuovi dati elaborati dalla CISL Roma Capitale Rieti, in collaborazione con il CAF CISL Lazio, tracciano un quadro preciso dei redditi da lavoro e da pensione nella Capitale. L’analisi, basata su un campione di oltre 60 mila cittadini, mostra un aumento generale dei redditi tra il 2023 e il 2024, ma anche la persistenza di un divario di genere che continua a penalizzare le donne, soprattutto nella fase pensionistica.
Redditi in crescita, ma la parità resta lontana
L’indagine evidenzia che, nel 2023, gli uomini hanno percepito mediamente 33.510,25 euro da lavoro, contro i 24.983,76 euro delle donne. Una differenza di 8.526,49 euro, pari al -25,4%. Anche nel 2024, nonostante una leggera crescita dei redditi, la forbice rimane sostanzialmente invariata.
Come sottolinea Rosita Pelecca, segretaria generale della CISL Roma Capitale e Rieti, “il gap salariale resta un problema strutturale. Nonostante gli interventi e le politiche adottate, le donne continuano a essere penalizzate sul piano economico e previdenziale”.
Un gap che pesa anche sulle pensioni
La disuguaglianza salariale si riflette inevitabilmente sulle pensioni. Nel 2023, i pensionati uomini hanno percepito in media 34.015,91 euro, mentre le donne si sono fermate a 22.363,21 euro: un divario di oltre 11.600 euro, pari a un gap del 34%.
Nel 2024, la differenza si riduce lievemente ma resta evidente: 35.390,02 euro per gli uomini contro 23.810,69 euro per le donne. In termini percentuali, il distacco si attesta ancora al -32,7%. Un segnale chiaro di quanto le carriere discontinue e i lavori di cura non retribuiti incidano sul futuro previdenziale femminile.
Lavoro dipendente, divario costante
Analizzando le tipologie contrattuali, i redditi da lavoro dipendente mostrano una crescita complessiva del +3%. Tuttavia, anche qui il divario di genere resta marcato.
Nel 2023, gli uomini guadagnavano in media 32.139,91 euro, contro i 25.590,27 euro delle donne, con una differenza di 6.549,64 euro e un gap salariale del 20,3%.
Nel 2024, la forbice rimane quasi identica: 33.202,27 euro per i lavoratori e 26.266,84 euro per le lavoratrici, con un differenziale di 6.935 euro, pari al 20%.
La voce della CISL, un richiamo alla giustizia sociale
Per Rosita Pelecca, il nodo centrale non è solo economico, ma anche culturale e politico. “Una donna che ha dedicato anni al lavoro di cura per la famiglia o per i genitori anziani si ritrova con una pensione che non le consente di vivere con dignità. È una questione di giustizia sociale ed equità di genere che deve entrare con forza nell’agenda politica e contrattuale”.
Il sindacato richiama la necessità di politiche retributive e previdenziali più inclusive, capaci di valorizzare il contributo delle donne e di colmare un divario che si trascina da decenni.
La ripresa economica non basta
Sebbene i redditi mostrino un trend positivo, la CISL Roma Capitale Rieti invita a leggere i dati con cautela. La crescita media non si traduce automaticamente in uguaglianza. “I redditi crescono, ma le disuguaglianze restano” – conclude Pelecca –. Le donne continuano a guadagnare circa un quinto in meno rispetto agli uomini, un segnale che la ripresa economica, da sola, non basta se non accompagnata da una vera parità salariale e di opportunità”.
Verso una nuova agenda di equità
Il report si inserisce in un contesto più ampio, dove la parità di genere diventa non solo una battaglia di principio, ma una necessità per lo sviluppo del Paese. La sfida, oggi, è tradurre i dati in azioni concrete: contratti equi, carriere paritarie, riconoscimento del lavoro di cura e politiche che sostengano la conciliazione tra vita professionale e familiare. Solo così Roma potrà dirsi una città più giusta e inclusiva.
14 Ottobre 2025 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi

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