EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Il Lazio si afferma come la locomotiva della transizione energetica italiana, distinguendosi come l’unica regione destinata a raggiungere, e forse superare, gli obiettivi fissati per il 2030 nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Lo conferma l’analisi di Ener2Crowd, piattaforma leader in Italia per gli investimenti ESG, che ha misurato le performance delle regioni italiane in base alla crescita della capacità rinnovabile, ai progetti in corso, alle autorizzazioni e allo sviluppo delle infrastrutture di rete e accumulo.
Numeri che parlano chiaro
Secondo i dati, diverse regioni hanno già superato i target fissati dal Decreto Aree Idonee 2024. In testa il Lazio con +963 MW di nuova capacità, seguito da Lombardia (+546 MW), Veneto (+316 MW), Piemonte (+311 MW) e Friuli-Venezia Giulia (+255 MW). Ma è proprio il Lazio, con il 39,9% dell’obiettivo già raggiunto, a confermarsi il territorio più virtuoso. Un traguardo che lo proietta davanti al Trentino-Alto Adige (33,9%) e al Friuli-Venezia Giulia (33,6%), evidenziando una crescita strutturata e sostenibile.
Le regioni leader della transizione
Ener2Crowd ha classificato le regioni italiane in tre gruppi, premiando quelle che trainano il cambiamento. Nel gruppo leader troviamo Lazio, Lombardia, Veneto, Puglia, Sicilia, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta e Sardegna. Queste regioni si distinguono per la forte capacità installata e per l’accelerazione delle infrastrutture, pur con situazioni differenti: mentre il Lazio consolida la propria posizione, le regioni insulari mostrano un enorme potenziale ancora da valorizzare.
Le regioni in progress
Al secondo livello si collocano le regioni in progress: Emilia-Romagna, Toscana, Piemonte, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Umbria, Abruzzo, Campania, Basilicata e Liguria. Queste aree stanno crescendo costantemente, ma necessitano di un miglioramento nelle autorizzazioni e nello sviluppo delle reti energetiche. Alcune, come Piemonte e Friuli-Venezia Giulia, hanno già superato i target previsti, segno di una traiettoria positiva verso la piena transizione.
Le regioni che arrancano
Chiude la classifica il gruppo ritardatario, composto da Calabria e Molise. Entrambe dispongono di un potenziale notevole in termini di risorse naturali, ma restano frenate da iter autorizzativi complessi e da una limitata dotazione infrastrutturale. Il rischio è che restino ai margini del processo di decarbonizzazione nazionale, compromettendo la possibilità di un equilibrio territoriale nella transizione.
Un’Italia a velocità diverse
L’analisi di Ener2Crowd evidenzia un quadro nazionale ancora disomogeneo: se alcune regioni, come il Lazio, corrono verso gli obiettivi europei grazie a una solida rete di investimenti e progetti, altre devono ancora superare barriere burocratiche e strutturali. La sfida, per i prossimi anni, sarà quella di trasformare le buone pratiche regionali in un modello condiviso, capace di unire il Paese sotto il segno dell’energia pulita e sostenibile.
07 Ottobre 2025 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi

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