EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
La chiusura progressiva delle sale cinematografiche non è un fenomeno isolato, ma un segnale di una crisi culturale più ampia. A Roma, così come in molte altre città italiane e internazionali, gli storici cinema rischiano di essere trasformati in centri commerciali, hotel o supermercati. Questo scenario ha allertato non solo gli addetti ai lavori, ma anche il mondo della cultura e dell’architettura, suscitando un dibattito acceso sulla necessità di preservare questi spazi come luoghi di aggregazione e creatività.
L’appello di Martin Scorsese e delle icone del cinema
L’allarme sulla chiusura delle sale è arrivato fino a Hollywood, con Martin Scorsese in prima linea insieme a Francis Ford Coppola, Jane Campion, Wes Anderson e Ari Aster. Questi grandi nomi hanno firmato un appello pubblicato sul Corriere della Sera, indirizzato al Presidente Sergio Mattarella e alla Premier Giorgia Meloni. L’obiettivo è chiaro: fermare il degrado degli spazi destinati alla cultura e impedirne la conversione in attività commerciali, che ne cancellerebbero per sempre la funzione artistica e sociale.
Renzo Piano e la riflessione sulla trasformazione urbana
Anche l’architetto Renzo Piano ha espresso forte preoccupazione sulla tendenza a trasformare le sale cinematografiche in strutture commerciali. Secondo Piano, si tratta di un’occasione sprecata per la rinascita culturale della capitale, che invece dovrebbe valorizzare questi luoghi trasformandoli in poli culturali multifunzionali. La riconversione indiscriminata rischia di impoverire ulteriormente il tessuto culturale cittadino, privando Roma di punti di riferimento fondamentali per il cinema e l’arte.
Roma, da culla del cinema a capitale della speculazione?
Roma è sempre stata un punto di riferimento per il cinema mondiale, con una storia che affonda le radici nella grande stagione di Cinecittà e nella creatività di registi leggendari. Tuttavia, negli ultimi anni, il progressivo abbandono delle sale cinematografiche sta trasformando la città in un terreno fertile per la speculazione edilizia. L’appello lanciato dai grandi del cinema vuole evitare che la Capitale perda la sua anima cinematografica, trasformandosi in un deserto culturale fatto di strutture commerciali senz’anima.
Il ruolo delle istituzioni, un intervento necessario
Il messaggio di Scorsese e degli altri firmatari è chiaro: serve un’azione concreta da parte delle istituzioni per tutelare le sale cinematografiche e riconvertirle, se necessario, in centri culturali capaci di ospitare rassegne, incontri, produzioni indipendenti e altre forme di espressione artistica. L’iniziativa del Piccolo America, associazione che da anni si batte per la salvaguardia del patrimonio cinematografico della città, è un segnale importante di come la società civile possa giocare un ruolo fondamentale in questa battaglia.
Un futuro per le sale cinematografiche, tra resistenza e innovazione
Il dibattito sulla riconversione delle sale cinematografiche è tutt’altro che concluso. La sfida è trovare soluzioni innovative per rendere questi spazi sostenibili senza snaturarne la vocazione culturale. L’appello di Scorsese e dei suoi colleghi non è solo un grido d’allarme, ma un invito a ripensare il futuro del cinema in un’epoca in cui lo streaming e la digitalizzazione stanno cambiando profondamente le abitudini del pubblico. La speranza è che Roma, culla del cinema, possa trovare una via per preservare il suo patrimonio e continuare a ispirare le future generazioni.
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foto: Martin Scorsese
24 Febbraio 2025 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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