EDITORIALE DELLA FONDAZIONE

Salute femminile in Italia, tra malattie croniche e benessere mentale in bilico

Tra osteoporosi e depressione, le sfide per il benessere delle donne italiane.

Salute femminile in Italia, tra malattie croniche e benessere mentale in bilico

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Salute e parità di genere, il percorso a ostacoli delle donne in Italia.

La salute delle donne in Italia continua ad affrontare sfide importanti, dalle malattie croniche al peggioramento del benessere psicologico, con dati che evidenziano un divario significativo rispetto alla popolazione maschile. Se da un lato le donne mostrano comportamenti virtuosi negli stili di vita, dall’altro risultano più colpite da condizioni debilitanti come artrosi, osteoporosi e depressione. I numeri, contenuti nella Relazione al Parlamento sulla Medicina di Genere del Ministero della Salute, dipingono un quadro chiaro: tra fragilità e resilienza, il percorso verso un pieno benessere è ancora in salita.

Malattie croniche, il peso maggiore sulle donne

I numeri parlano chiaro: le donne italiane sono più esposte a malattie croniche gravi rispetto agli uomini, con un tasso di 149,6 casi su 1.000 contro 144,75 per gli uomini. Ma il divario si allarga drammaticamente quando si osserva il numero di donne con due o più patologie croniche: 244 su 1.000 contro i 170 su 1.000 degli uomini.

Tra le malattie più comuni, spiccano l’artrosi e l’artrite, che colpiscono quasi il doppio delle donne rispetto agli uomini (190,5 casi contro 101,5 su 1.000). L’osteoporosi, poi, rappresenta un problema quasi esclusivamente femminile, con una prevalenza di 135,3 su 1.000 contro appena 22,7 su 1.000 negli uomini. La situazione non migliora sul fronte della salute mentale: ansia cronica e depressione colpiscono le donne il doppio degli uomini (78,7 contro 38,8 su 1.000), mentre malattie come l’Alzheimer o le demenze senili seguono lo stesso trend (13 casi contro 6,5 su 1.000).

Il benessere psicologico in calo

A partire dal 2021, l’indice che misura il benessere psicologico delle donne ha registrato un calo preoccupante. Il gap tra i generi si allarga, confermando che le donne subiscono un disagio maggiore, amplificato da un contesto economico e sociale che le sovraccarica di responsabilità familiari, lavorative e di cura.

Stili di vita, la forza delle donne

Nonostante le difficoltà, c’è un lato positivo. Le donne risultano più attente agli stili di vita, con tassi di mortalità evitabile decisamente inferiori rispetto agli uomini: 11,6 ogni 10.000 abitanti contro 21,7. Questo svantaggio maschile è spiegato da comportamenti più rischiosi, come l’abuso di alcol, il fumo e una dieta poco equilibrata, oltre a fattori ambientali e lavorativi.

In particolare, per la mortalità prevenibile, il tasso degli uomini è quasi tre volte superiore: 14,9 su 10.000 contro 5,6 nelle donne. Anche nella mortalità trattabile (legata alla tempestività delle cure), le donne mostrano un vantaggio, con un tasso di 6,0 su 10.000 contro i 6,8 degli uomini.

Le principali cause di morte: cuore e tumori

In Italia, le malattie cardiovascolari e i tumori rappresentano le principali cause di morte per entrambi i sessi, ma con alcune differenze significative. Nel 2019, per le donne il 37,5% dei decessi è stato causato da patologie cardio-circolatorie, mentre i tumori hanno contribuito per il 23,9%. Al contrario, negli uomini le due cause si equivalgono: 31,6% per le malattie cardiache e 32,4% per i tumori.

La parità di genere, l’Italia arranca

Sebbene l’Italia mostri segni positivi nel dominio della salute, con un punteggio di 88,4 su 100 secondo l’Indice sulla parità di genere dell’EIGE, resta ancora molto da fare. L’accesso ai servizi sanitari si conferma un punto di forza, con un punteggio di 98,6 su 100 che colloca il Paese all’8° posto in Europa. Tuttavia, questa eccellenza non riesce a compensare il gap nei domini dell’uguaglianza complessiva, dove l’Italia si ferma a 63,8 su 100, ben al di sotto della media europea.

Tra sfide e opportunità

La salute femminile in Italia vive una dicotomia: da un lato una maggiore vulnerabilità a patologie croniche e psicologiche, dall’altro uno stile di vita più salutare che si traduce in una minore mortalità evitabile. I dati evidenziano la necessità di politiche mirate a colmare il gap di genere, migliorando l’accesso alla prevenzione e ai percorsi terapeutici, e di una maggiore attenzione alla salute mentale. Le donne, con la loro resilienza, continuano a rappresentare un baluardo di forza: sta alla società sostenerle con strumenti adeguati per tutelare il loro diritto al benessere.


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19 Dicembre 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi

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