EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
La seconda metà del Novecento portò in tribunale razzismo e omofobia, accompagnando le lotte per i diritti civili. Oggi, i processi che segnano il nostro tempo vedono protagonisti due nuove piaghe: la violenza di genere e la violenza ambientale. Apparentemente distanti, questi temi sono in realtà connessi da un’unica cultura di dominio e sfruttamento, quella patriarcale ed estrattivista.
Processi storici e cambiamenti sociali
Grandi storie di ingiustizia, come quella narrata nel film Il buio oltre la siepe, hanno evidenziato come il sistema giuridico possa rispecchiare – e talvolta anticipare – i mutamenti sociali. Allo stesso modo, oggi vediamo agricoltori peruviani e ONG denunciare colossi energetici per danni ambientali, così come vittime di abusi denunciare sistemi che per anni le hanno oppresse.
Climate litigation, un fenomeno in espansione
Negli ultimi anni, il numero di processi intentati contro compagnie petrolifere e carbonifere è triplicato. Denunce come quella dell’agricoltore peruviano contro RWE o la causa intentata contro Shell per mancato rispetto delle emissioni evidenziano una crescente consapevolezza collettiva. Si tratta di una lotta globale, che va dagli Stati Uniti all’Africa, passando per l’Europa e l’Asia.
Patriarcato ed estrattivismo, la stessa logica di possesso
La cultura patriarcale vede donne e ambiente come proprietà da sfruttare. La tragedia di Giulia Cecchettin, uccisa dal fidanzato che non accettava la sua indipendenza, o la storia di Gisèle Pelicot, drogata e abusata dal marito per anni, sono esempi tragicamente analoghi a quanto accade con l’estrazione incontrollata di risorse naturali.
La resistenza che cambia il mondo
Nonostante le difficoltà, cresce una resistenza fatta di denunce, movimenti e consapevolezza. Il femminismo e l’ambientalismo uniscono le forze per smascherare i legami tra violenze di genere e distruzione ambientale, spingendo verso un modello sociale più equo e rispettoso.
Verso un futuro di consapevolezza e giustizia
Come negli anni del movimento per i diritti civili, oggi assistiamo a un lento cambiamento. Le lotte contro il patriarcato e l’estrattivismo stanno scrivendo una nuova pagina di storia, con processi che non solo puniscono i responsabili ma mettono in discussione le fondamenta stesse del sistema capitalistico. La speranza è che, un giorno, nessun uomo e nessuna azienda possano più vedere donne e ambiente come territori da conquistare.
28 Novembre 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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