EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Ogni giorno, migliaia di persone si trovano ad affrontare la responsabilità di prendersi cura di familiari affetti da malattie come l’Alzheimer, la demenza senile o problemi psichici. Si tratta spesso di figli che devono assistere i propri genitori anziani, o genitori che si trovano a gestire figli con dipendenze o disturbi mentali. È un compito gravoso, che va ben oltre il semplice gesto di aiutare: significa assumere il ruolo di sostegno, difendere la dignità di chi non è più in grado di prendersi cura di sé e mantenere, per quanto possibile, una parvenza di normalità nella vita quotidiana.
L’impegno senza sosta, la sfida quotidiana dell’assistenza familiare
L’assistenza familiare non è solo una questione fisica, ma anche emotiva. Chi si prende cura di un familiare malato spesso sacrifica il proprio tempo, le proprie ambizioni e, in molti casi, anche la propria salute mentale. Vivono in bilico tra la sensazione di dover essere sempre presenti e l’impossibilità di poter contare su momenti di respiro, con il timore costante di non fare abbastanza. Tuttavia, la società spesso non riconosce pienamente il valore e il peso di questo impegno.
Esaurimento emotivo e fisico, chi si prende cura di chi assiste?
Se i familiari malati possono contare su cure mediche e assistenza, chi si occupa di loro non riceve lo stesso livello di sostegno. L’esaurimento emotivo e fisico è una condizione reale che affligge molti di questi assistenti, eppure spesso non viene trattata come tale. Si dà per scontato che una madre o un figlio debbano essere sempre in grado di gestire il peso emotivo di questa responsabilità, senza pensare che anche loro necessitano di aiuto e supporto per affrontare le proprie difficoltà.
Eppure, in una società che sta invecchiando e dove i problemi di salute mentale sono sempre più diffusi, è fondamentale riconoscere che chi assiste ha bisogno di aiuto. Senza sostegno, queste persone rischiano di cadere vittime di una spirale di stanchezza, solitudine e stress che le allontana dalla loro stessa vita, rendendole, a loro volta, vulnerabili.
25 Settembre 2024 © Redazione PANTAREI Fondazione Premio Antonio Biondi
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