EDITORIALE DELLA FONDAZIONE
Un appello che attraversa le istituzioni, la società civile e le famiglie: la VII Conferenza nazionale sulle dipendenze, tenutasi lo scorso 7 novembre all’Auditorium della Tecnica di Roma, ha riportato al centro del dibattito pubblico quella che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha definito “la tragedia delle dipendenze, delle vite distrutte, della perversa presenza della criminalità organizzata”.
Un fronte comune per la libertà
Dal palco dell’Auditorium, Mattarella ha lanciato un invito chiaro: “Nessuno si troverà solo, perché l’impegno per combattere la droga è un fronte di libertà”. Al suo fianco, la premier Giorgia Meloni, i presidenti di Senato e Camera Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, il sottosegretario Alfredo Mantovano e numerosi ministri, amministratori e operatori del settore. Una presenza istituzionale ampia, segno della gravità e dell’urgenza condivisa di affrontare un fenomeno che cambia volto ma non intensità.
Nuove dipendenze, nuove sfide
Nel suo intervento, Meloni ha evidenziato come la realtà delle dipendenze sia oggi più articolata che mai. “Le vecchie dipendenze si intrecciano a nuove forme di fragilità, spesso sconosciute in passato, che richiedono risposte coraggiose, concrete e lungimiranti”.
A queste parole ha fatto eco il videomessaggio di Papa Leone XIV, che ha richiamato l’attenzione sui rischi delle dipendenze digitali: “L’uso crescente di Internet, computer e smartphone, se privo di consapevolezza, può sfociare in comportamenti ossessivi e in disagio interiore”. Il Pontefice ha poi invitato genitori, scuole e comunità a riscoprire il valore dell’educazione, della vita interiore e delle relazioni autentiche.
Conquistare spazi di libertà
Ad aprire i lavori è stato Alfredo Mantovano, che ha ricordato come l’obiettivo sia quello di “conquistare sempre maggiori spazi di libertà dalle droghe e dalle dipendenze”. Il sottosegretario ha sottolineato i risultati ottenuti negli ultimi tre anni grazie a un impegno condiviso tra istituzioni, associazioni e territorio, ma ha anche rimarcato la necessità di un’azione ancora più incisiva.
Le cifre che raccontano un’emergenza
I dati diffusi dal Dipartimento per le politiche antidroga nella relazione annuale 2025 al Parlamento tracciano un quadro preoccupante. Tra gli studenti italiani, il 21% dichiara di aver fatto uso di cannabinoidi, l’1,8% di cocaina e l’1,2% di allucinogeni. Allo stesso tempo, il 76% consuma alcol e il 12% psicofarmaci senza prescrizione. La cocaina è la seconda sostanza più diffusa e causa il 35% delle intossicazioni acute.
Accanto alle droghe tradizionali, emergono le nuove dipendenze: oltre 1,4 milioni di studenti (57%) hanno giocato d’azzardo almeno una volta, il 17% manifesta un uso problematico dei videogame e il 13% gioca d’azzardo online. Preoccupano anche i fenomeni di cyberbullismo (47% vittime dichiarate) e di violenza digitale (32% degli intervistati).
Le voci del dolore e dell’impegno
Profondo e personale il ricordo del presidente della Camera Lorenzo Fontana, che ha rievocato un amico d’infanzia morto a soli dieci anni a causa della dipendenza del padre. “La nostra battaglia deve essere per tutti quegli Andrea che non hanno avuto un futuro”, ha detto con emozione. Un messaggio che ha toccato il cuore dei presenti, ricordando come le dipendenze non siano mai un dramma isolato, ma una ferita che attraversa intere famiglie.
Un nuovo incontro di studio promosso dalla Fondazione premio Antonio Biondi
Nel solco di questo confronto nazionale, la Fondazione premio Antonio Biondi ha annunciato l’organizzazione di un incontro-studio dedicato al tema delle dipendenze, che si terrà a breve. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di approfondire i risultati emersi durante la Conferenza nazionale e di promuovere un dialogo interdisciplinare tra esperti, istituzioni e realtà del terzo settore. Il progetto, in linea con la missione della Fondazione, mira a stimolare una riflessione culturale e sociale sul significato profondo della libertà e della responsabilità individuale, con un’attenzione particolare alle giovani generazioni e alla prevenzione.
Critiche e visioni a confronto
Non sono mancate le voci critiche. Per il deputato Riccardo Magi (+Europa), la conferenza avrebbe messo in luce il fallimento delle politiche proibizioniste: “Non celebriamo un successo, ma constatiamo la necessità di cambiare approccio”. Una visione opposta a quella del governo, che punta a rafforzare la rete di prevenzione e supporto.
La premier Meloni ha concluso ribadendo un messaggio di speranza: “Nessuno sarà solo, nessun ragazzo, nessun genitore, nessun volontario sarà abbandonato a se stesso. Ci sono sfide che definiscono chi vogliamo essere. Questa è una di quelle che sfuggono a una lettura economicista della realtà”.
Luigi Canali
Novembre 2025 © Luigi Canali

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